Siamo in molti ad aver già percorso le mistiche strade del cammino di Santiago o di altri cammini sparsi per il mondo.
Moltissimi altri invece avrebbero una voglia matta di partire ma al tempo stesso hanno mille paure:
- Quando parto?
- Parto da solo?
- Riuscirò a farcela?
Queste sono solo le prime tre domande fatidiche che ti mettono già in cammino.
Poi accade, quello che è accaduto a Denise, la giovane pellegrina statunitense uccisa per aver rifiutato le molestie del solito orco di turno che vuole soddisfare i propri impulsi.
Miguel Ángel Muñoz Blas, il killer, ora passerà qualche anno al fresco mentre Denise continuerà il suo pellegrinaggio in cielo.
Quello che volevo scrivere è che il cammino è semplicemente lo specchio della società in cui viviamo: ci sono i furtarelli e litigate internazionali ma anche storie d'amore e nuove amicizie.
Il cammino è la seconda opportunità che vogliamo darci dopo una vita un pò arraffata.
Il cammino in realtà non è un posto o un percorso ma è un tempo, un tempo di rinascita e
introspezione.
I tuoi piedi saranno molto più vicini al tuo cuore della tua testa.
Il cammino è la speranza che IO possa cambiare e che IO possa tornare a vivere la mia vita nel mondo con amore e passione.
Il cammino non è uno stile di vita, non è una moda ma è la vita stessa.
Oggi il cammino ha un nuovo angelo e spero milioni di pellegrini in più che vorranno dare una seconda opportunità al mondo.
Quindi se siete indecisi tra partire e non partire tirate una monetina in cielo e qualsiasi cosa ne uscirà, che sia testa o che sia croce, prendete il vostro zaino e partite.
Non c'è meta senza cammino, non c'è cammino senza le nostre paure.
Ciao Denise.
Danilo Dispoto
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